L’HAMLET SENSIBILE DI LENZ. Quando gli spettri nascosti escono dai margini

[di Natascha Mengozzi Scannapieco] «Dove c’è un limite, una negazione della conformità, dove c’è oscurità c’è una potenza superiore, anche linguistica». Cosi Maria Federica Maestri, in occasione di una lectio rivolta agli studenti dell’Università di Parma del marzo scorso, motivava la scelta di lavorare con attori e attrici con disabilità fisiche e/o psichiche. Secondo Lenz Fondazione, la vera caratteristica di questi performer non è la loro disabilità ma piuttosto una rara sensibilità verso il mondo; da qui la scelta lessicale di definire i propri interpreti attori sensibili: Iniziamo con la scelta di una denominazione sufficientemente rappresentativa: attore sensibile. Non che gli attori normalmente dotati siano insensibili ma questi quattro anni di esperienza, a contatto con questi nuovi attori, mi hanno fatto propendere per una definizione che sottolinea la loro caratteristica fondamentale: la maggiore sensibilità verso ogni aspetto della vita e delle relazioni umane. Non sono insensibili a niente anche quando sembrano interrompere ogni forma di comunicazione. […] ecco quindi, che attore sensibile può sostituire efficacemente altre formulazioni più attinenti al campo scientifico-pedagogico come: disabili intellettivi o fisici, diversamente abili, con abilità differenti, diversi (Pititto, 2002: 2) Tratto identitario di Lenz, che da anni conduce nel parmense laboratori rivolti a persone… Continua a leggere

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“AMLETO” DELLA COMPAGNIA DELLA FORTEZZA, VENT’ANNI DOPO. Il processo creativo ricostruito a partire dal materiale d’archivio digitale

[di Valeria Venturelli]   Il Fondo – Archivio Compagnia della Fortezza Nel 1988, con il suo ingresso nella Casa di Reclusione di Volterra e la fondazione della Compagnia della Fortezza, oggi la più longeva esperienza di Teatro Carcere in Italia, Armando Punzo ha scritto – e scrive tuttora – una pagina della storia del teatro contemporaneo. Una storia che è conservata e tramandata nelle memorie di attori, tecnici, collaboratori e spettatori, negli articoli di studiosi e critici, nelle fotografie di Maurizio Buscarino e Stefano Vaja, negli spazi del carcere trasformati gradualmente dall’arte che da oltre trent’anni li abita.E, come tutte le storie, nelle fonti documentarie.La Compagnia della Fortezza dispone di due archivi: uno cartaceo conservato presso la sede di Carte Blanche a Volterra e un archivio digitale, conservato presso il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna e in duplice copia alla sede di Carte Blanche a Volterra. Quest’ultimo, il “Fondo-Archivio Compagnia della Fortezza”, è costituito dalla documentazione audiovisiva relativa agli spettacoli diretti da Armando Punzo, comprensivi di tutte le prove e le repliche documentate, assemblaggi di materiali di terzi utilizzati a fini di studio e servizi giornalistici. L’archivio digitale è il risultato del “Progetto di riordino e valorizzazione dell’Archivio della… Continua a leggere

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