Horacio Czertok

Per fare in fretta: ho avuto la fortuna di pubblicare un libro, Teatro in esilio – edito anche in tedesco per i tipi di Brandes&Apsel Frankfurt e recentemente in inglese col titolo Theatre of Exile presso Routledge (2016), a dimostrazione del vivo interesse che esiste in altri territori su questa esperienza del teatro –, e lì potete trovare le nostre storie, avventure, scelte, metodologie. Una volta ho chiesto a Claudio Abbado – che viene spesso a Ferrara – perché si fosse impegnato nella creazione di proprie orchestre e non suonasse mai con per esempio l’orchestra sinfonica “Arturo Toscanini”; mi guardò stranito e mi rispose: “mai”. Avete visto Prova d’orchestra? Come si fa a suonare con un’orchestra dove a una certa ora la prima tromba dice “ora basta, pausa sindacale”? Ecco allora che Abbado si è creato le proprie orchestre. Questo insegna che se vuoi creare il tuo teatro ti devi creare le condizioni in cui poter lavorare, dove decidi tu quando è giorno e quando notte, dove scegli gli strumenti che vuoi usare. Tra l’altro Abbado ha gli spartiti e un pubblico affezionato. Noi invece dovevamo creare le nostre partiture e, da esuli, anche il nostro pubblico. Quando siamo arrivati… Continua a leggere

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