Gabriele Vacis
Il Laboratorio Teatro Settimo è nato qualche anno dopo i gruppi storici del Terzo Teatro. Ma come molti gruppi in quegli anni, è spuntato in una periferia, a Settimo Torinese, appunto. Le periferie di Torino, al tempo, furono oggetto di un progetto del Teatro Stabile: il “decentramento”. Vuol dire che gruppi come Assemblea Teatro o il Teatro dell’Angolo battevano la banlieue piemontese con animazioni, performance e laboratori. Il protagonista del “decentramento” era Giuliano Scabia, che raccontò quell’esperienza in un libro che si intitolava Teatro nello spazio degli scontri. La carica “politica” di tutta quell’operazione era chiara già dal titolo. Per noi, insieme a Per un teatro povero di Grotowski, quel libro era il “vangelo”. Da azioni come il decentramento, che, in forme diverse, si sviluppavano in tutt’Italia, nacque un arcipelago di esperienze teatrali molto ricco. Era il brodo di coltura di quello che Eugenio Barba battezzò “Terzo Teatro”. L’idea che avevamo, al Teatro Settimo, era: cambieremo il destino di questa periferia invivibile e violenta. E lo faremo con il teatro. Progetto, più che ambizioso, temerario, e anche un po’ presuntuoso. Ma, quarant’anni dopo, credo di poter dire che ce l’abbiamo fatta: l’anno scorso Settimo Torinese, insignificante città-dormitorio, è stata candidata… Continua a leggere