FOCUS 2 | “ORESTEA” DELLA SOCÌETAS RAFFAELLO SANZIO (2016-1995)

[di Roberta Ferraresi]

Il focus di dicembre è dedicato a Orestea (una commedia organica?), spettacolo della Socìetas Raffaello Sanzio diretto da Romeo Castellucci. L’opera è un lavoro storico della compagnia – aveva debuttato nell’aprile 1995 al Fabbricone di Prato – ed è stata riallestita nel 2015 su commissione del Festival d’Automne à Paris, nel quadro di uno dei “ritratti d’artista” che ogni anno la manifestazione dedica ai maggiori esponenti della scena contemporanea internazionale.

Un anno dopo, questo autunno, lo spettacolo è arrivato al debutto italiano, al Teatro Argentina di Roma, nel contesto di Romaeuropa Festival; purtroppo, per ragioni burocratiche, nelle repliche italiane il riallestimento di Orestea è andato in scena senza il terzo e ultimo atto, che corrisponde alle Eumenidi della trilogia eschilea.

Per questo, il focus è diviso in tre parti distinte: prima, il racconto-recensione di Orestea (una commedia organica?) nella versione vista a Roma il 5 ottobre 2016; poi, un racconto a più voci – degli artisti della Socìetas e dei critici – che negli anni si sono intrecciate sul lavoro e permettono di rintracciare i bandoli del percorso della compagnia sulla questione dell’attore; infine, il focus si conclude con un tentativo di ricostruzione delle Eumenidi, sempre attraverso la testimonianza di quelle visioni molteplici.

Socìetas Raffaello Sanzio, "Orestea (una commedia organica?)", 2015 (ph Guido Mencari)

Socìetas Raffaello Sanzio, “Orestea (una commedia organica?)”, 2015 (ph Guido Mencari)

Nota

Il focus si avvale del confronto con Epopea della polvere. Il teatro della Socìetas Raffaello Sanzio 1992-1999 (Milano, Ubulibri, 2001), dove è documentato il pensiero espresso da R. Castellucci su Orestea (una commedia organica?), su altri spettacoli del periodo e su questioni trasversali. In particolare, fra i testi dell’artista su Orestea sono menzionati: la trascrizione della messinscena divisa nelle sue tre parti; gli appunti di regia poi confluiti nel programma di sala (Appunti di un clown); l’approfondimento del 1997 L’Orestea attraverso lo specchio. Sempre a firma del regista, sono citati anche il programma di sala di Amleto e diversi materiali testuali nel libro legati a Masoch (oltre al programma di sala, anche “Attore”: il nome non è esatto del 1992 e L’iconoclastia della scena e il ritorno del corpo. La potenza carnale del teatro del 1997).

Altra fonte cui si rimanda è il Patalogo diciotto. Annuario 1995 dello spettacolo. Teatro (Milano, Ubulibri, 1995). Oltre alla scheda dello spettacolo, si rinvia agli approfondimenti nelle inchieste speciali: L’attore nell’epoca della sua riproducibilità tecnica (a cura di O. Ponte di Pino, dove è pubblicata anche l’intervista a R. Castellucci, con il titolo Uomo, Dio, Animale) e Apocalisse 2000 (la parte dedicata a Orestea è intitolata La favola dei morti e vi compare un testo di presentazione a firma della compagnia).

Sono infine citati interventi di critici e studiosi a riguardo: diversi brani dal libro di O. Ponte di Pino, Il teatro di Romeo Castellucci e della Socìetas Raffaello Sanzio (Milano, Doppiozero, 2013), che raccoglie numerosi saggi editi e non (fra questi, oltre la già menzionata intervista a R. Castellucci, anche Oltre l’attore, prima dell’attore e una lunga recensione di Epopea della polvere dal titolo Per farla finita con il nome del padre del 2002). Anche il testo di R. Guarino è una recensione del volume che diventa occasione per approfondire il percorso della compagnia (è disponibile sul sito web dell’Università de L’Aquila con il titolo L’apocalisse teatrale della Socìetas Raffaello Sanzio).

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